Phoenix Contact e morsetti elettrici: cosa c’è da sapere

L’azienda

Phoenix Contact è un’impresa fondata nel 1923, inizialmente con la funzione di ufficio commerciale dedicato alla vendita dei morsetti elettrici adoperati per le linee dei tram. Passa presto da rivenditore a costruttore, risale infatti al 1928 l’introduzione di un nuovo prodotto: il morsetto componibile modulare, primo del suo genere, testimonianza della volontà della Phoenix di ricavarsi il proprio spazio sul mercato basandosi sulla ricerca e l’innovazione.

Facendo un salto ai giorni d’oggi scopriamo che l’azienda ha saputo espandere il suo campo di interesse a diversi settori dell’elettronica, ma senza accantonare i quei morsetti da cui è partito tutto il suo business.

I Morsetti Elettrici

Ma veniamo a noi e ai morsetti elettrici, e a quello che c’è da sapere al riguardo. Il nome molto probabilmente ti è noto, ma senza arrivare a ricollegarlo ad un elemento ben preciso. Eppure, si tratta di un componente che è presente nella vita di tutti i giorni, anche se non ci facciamo caso. Di sicuro chi ha avuto modo di armeggiare con il motore di un’auto di qualche decennio fa, anche solo per ricaricare una batteria, avrà familiarità con il termine. L’etimologia ci viene in aiuto: morsetto indica qualcosa che stringe, come il morso, o la morsa. Per la precisione si tratta di componente meccanico che serve a stringere insieme due o più parti, unendole e tenendole ferme. La sua funzione può essere temporanea, ad esempio nell’artigianato, per tenere fermi delle parti si sta eseguendo un lavoro di precisione. Nell’ambito elettrico, i morsetti sono gli elementi che vanno a collegare i cavi andando a sostituire in questo modo la più lenta e costosa pratica di saldatura. Il risultato finale è comunque ottimo, e per questo motivo il loro uso è estremamente diffuso.

Il morsetto è una componente meccanica che all’interno è realizzata in materiale conduttore, per permettere il passaggio della corrente, e all’esterno con materiale isolante, per ovvi motivi di sicurezza.

Ma come funziona esattamente il tutto? Se stiamo usando dei morsetti tradizionali, la prima cosa da fare è liberare i cavi del rivestimento isolante, mettendo a nudo il filo metallico. Per questa operazione sono sufficienti un paio di forbici e un po’ di abilità manuale.

I fili vengono poi inseriti all’interno del morsetto che provvede a bloccarli meccanicamente grazie a un sistema di serraggio. Il materiale conduttivo all’interno del morsetto fa sì che l’energia elettrica passi da un filo all’altro andando a chiudere il circuito. Dove c’erano due fili adesso è come se ce ne fosse uno solo.

Ricordiamo però che i morsetti devono sempre essere di qualità: si tratta di una componente che deve dare il meglio di sé anche sotto tensione, o si incorre nel rischio di contatti accidentali, che possono rivelarsi anche molto pericolosi.

I morsetti moderni vengono fatti utilizzando leghe del rame anticorrosione, che ricevono poi un trattamento di stagnatura o nichelatura che ne protegge la superficie.

La parte isolante esterna viene realizzata invece con plastiche riciclabili, che rispondono a specifiche caratteristiche di sicurezza: classe di infiammabilità V0, possibilità di utilizzo sino ai 130 gradi centigradi e certificazione UL94.

Il filo elettrico viene sottoposto a crimpatura, ovvero schiacciato meccanicamente come se fosse saldato, e non è più possi bile rimuovere il morsetto una volta applicato.

I morsetti elettrici possono avere poi diversi metodi di chiusura, ed essere ad esempio a vite, a molla, a connessione rapida o a bullone.

Chiusura a vite

I morsetti con chiusura a vite sono il primo tipo di morsetto elettrico inventato. Rappresentano tutt’ora il modello più diffuso e facile da reperire da reperire. All’interno del catalogo Phoenix ovviamente non possono mancare.

Come adoperarli: dopo aver spelato i due cavi, il morsetto andrà aperto con un cacciavite per poter inserire i fili all’interno. Il morsetto a vite standard richiede di reinserire la vite e richiudere il tutto, ma questo non è indispensabile se hai scelto un modello a marchio Phoenix Contact. I modelli realizzati da questa azienda infatti sfruttano un sistema a molla brevettato. In questo modo offrono una buona tenuta anche se non vengono richiusi con il cacciavite.

Chiusura a molla

La Phoenix Contact ha realizzato dei morsetti brevettati che funzionano esclusivamente con chiusura a molla. Questi prodotti presentano due vantaggi: innanzitutto sono particolarmente utili quando il morsetto verrebbe sottoposto a vibrazioni cicliche e continue. Il movimento infatti potrebbe far uscire i cavi, con una conseguente disconnessione del circuito. Il morsetto a molla inoltre non ha bisogno di forza o abilità particolari per essere chiuso, cosa che ne favorisce notevolmente l’utilizzo su larga scala. Con questo modello infatti, una volta inseriti i cavi basta togliere il cacciavite e sarà la molla interna a pinzarli in automatico.

Il materiale in cui è fatta la molla è acciaio armonico trattato al cromo nichel, materiale resistente e he non si deforma, perfetto per quei casi in cui il morsetto potrebbe essere sottoposto ad alte tensioni.

Chiusura a connessione rapida

Come avrai già intuito, l’operazione più laboriosa di tutto il processo è quella di mettere a nudo i fili, per permettere il passaggio della corrente dal rame del cavo a quello del morsetto, sino al secondo cavo. I morsetti a connessione rapida permettono di saltare questo passaggio.

Vengono chiamati anche morsetti a taglio di isolante, e come suggerisce questa definizione, oltre a tenere fermi i cavi vanno a bucare il rivestimento isolante, creando così il circuito nel modo più veloce e sicuro possibile. L’unico svantaggio è che questa categoria di morsetti funziona soltanto con i cavi che hanno un filo conduttore non più ampio di due millimetri quadri e mezzo.

Chiusura a bullone

Terminiamo la nostra panoramica con i morsetti a bullone. Queste componenti sono pensate per funzionare con un anello meccanico detto capocorda. Questo anello serve per evitare la spelatura nel caso di fili con le sezioni troppo ampie per utilizzare i morsetti della categoria precedente. Il capocorda è molto utile anche in caso di ricablaggio, ovvero in casi di fili che sono già stati usati, e che non si vuole danneggiare ulteriormente. Oltre a questo, i morsetti con chiusura a bullone possono collegare anche tre o quattro fili, invece della singola coppia.